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Watch Online / Oilfields Mines Hurricanes (2014)
Desc: Oilfields Mines Hurricanes: Diretto da Fabian Altenried, Dinah Rothenberg, Moritz Altenried, Claudia Barth, Hanne Bohmhammel, Kristof Gerega, Wanda Koller, Mareike Lisker. Con Hanne Bohmhammel, Kristof Gerega, Rúnar Lund. OILFIELDS MINES HURRICANES è un road-movie, in cui il concetto classico del genere - la ricerca e la fissazione della propria identità - è portato all'assurdo: Salpa, il viaggiatore, sperimenta una corrosione della sua identità da sempre molteplice. . Questo è già fondato all'interno della produzione: 18 autori si sono avvicendati nella scrittura della sceneggiatura. La quantità e la sequenza delle scene sono correlate al pezzo per organo di John Cage As Slow As Possibile. Il luogo dell'esecuzione di quel pezzo, Halberstadt, è la destinazione apparente del viaggio di Salpa. Ma, arrivata, nessuna redenzione attende; Salpa si ritrova nuovamente ripiegato su se stesso e solo. Per il viaggio di Salpa ogni autore raffigura un altro mondo frammentato in cui Salpa può immergersi, e ognuno di loro pone a lui, sempre confuso e disorientato ma determinato, la domanda sulla propria identità. Più si allontana dall'inizio, più la destinazione sembra svanire. Salpa estraneo si snoda attraverso diversi mondi di possibilità, che non forniscono la risposta giusta alle sue domande, chi è, cosa resta di lui e cosa ha perso dentro di sé insieme alla perdita dell'altro. Salpa è come un uccello migratore in uno stormo o qualcuno che riflette la relazione con suo padre? Quale genere rivendica Salpa? Cosa gli viene attribuito? Cosa lo definisce senza l'altro? Viviamo la storia di Salpa attraverso narrazioni non stringenti e non causali che si dipanano come una ragnatela lungo tutto il film: Salpa è costantemente alla ricerca del contatto con ciò che lo circonda, fallisce e si invischia sempre più profondamente nella sua identità che è sempre più in decostruzione . Il «compagno» di Salpa è un salp, un pesce primitivo, che Salpa porta come protesi sulla parte inferiore del viso. Trova l'origine della sua protesi in Islanda, dove ha seguito una misteriosa storia di uno stormo di uccelli che morirono congelati nell'aria e caddero sul ghiacciaio. Nel corso del film Salpa sperimenta la possibilità di una simbiosi con la protesi, intrappolandosi in più di un discorso sul suo posto apparentemente perduto nel mondo. La salp assume diversi ruoli e funzioni: serve come partner di dialogo idealistico, come strumento di collegamento con l'esterno, come alter ego e come goffo autista nel viaggio che i due hanno intrapreso insieme. La meta è sconosciuta, ma qualcosa li spinge avanti, forse le tonalità scure, che sono onnipresenti sotto la superficie, o la voce di Salpa dall'autoradio? E chi ha nostalgia di casa guardando un documentario marittimo, Salpa o il pesce? Salpa, il cercatore, è una metafora della perdita di un mondo, di una destinazione scomparsa senza la fine della sua ricerca.